Sono rimasta colpita, qualche settimana fa, anche da questo post di Rita, amabile custode del blog Myselfie cottage, che paragona sconsolata la lotta a questi sistemi alla proverbiale lotta di Don Chisciotte contro i mulini a vento. Quello che penso sull’argomento è riassunto in una parola del titolo: sembrare è diverso da essere. Prima di illustrarvi le mie conclusioni, però, vediamo quali sono queste tecniche, in cosa consistono, e quali sono le alternative valide per ottenere risultati simili.
Comprare i followers
Come funziona: Diversi siti vendono followers finti, che non sono altro che account fake creati da un software apposta per simulare un vero seguace. Questi account hanno un volto, e perfino un profilo vero con qualche foto, quindi Instagram ci mette un po’ di tempo ad accorgersi che non sono veri.
Pro: Una persona, per seguirti, deve aprire la tua galleria, e la prima cosa che salta all’occhio, insieme alle prime sei foto, è il numero di seguaci. Va da sè che un numero alto di followers dà la sensazione di un profilo di qualità, e spinge la persona in questione a seguirti.
Contro: Instagram dopo un po’ di tempo si accorge che i followers sono finti, e ogni tanto fa delle “retate” in cui li cancella tutti insieme. Inoltre, se i seguaci sono finti, il numero dei like e dei commenti sotto le foto sarà comunque piuttosto basso, e questo divario insospettirà i tuoi seguaci veri (che sono le persone davvero importanti per te). Ultimo problema, assolutamente non secondario, i followers finti sballeranno le statistiche del tuo account, e non riuscirai più a capire chi sono i tuoi veri seguaci, da dove vengono, che età hanno, a che ora sono connessi, tutti dati molto utili per interagire con loro.
Cosa puoi fare in alternativa: Avere pazienza. I seguaci aumenteranno se posterai foto belle, di qualità, e se racconterai delle storie interessanti che gli altri vogliono ascoltare.
Usare i bot
Come funziona: La parola “bot” viene da robot, e questo dà un indizio per capre come funzionano. Il modo migliore per farsi notare su Instagram, oltre a pubblicare delle foto gradevoli, è investire tempo e energie a interagire con gli altri. I siti che offrono (a pagamento) i bot, come Instagress, che recentemente è stato chiuso, prendono il controllo del tuo profilo e mettono like, commenti e follow al posto tuo, proprio come dei robot. Chi riceve queste attenzioni spesso ne è lusingato, e potrebbe decidere di ricambiarle, venendo però spesso “tradito”, perchè il bot, dopo qualche giorno, toglie il follow (questa è la ragione per cui spesso vediamo profili che ci seguono e smettono di seguirci in modo schizofrenico).
Pro: Il profilo di chi usa i bot spesso guadagna seguaci e like alle foto in breve tempo, e senza sforzo. Il bot sceglie i profili da “prendere di mira” in base alle tue indicazioni, quindi potresti guadagnare interazioni con persone che hanno interessi simili ai tuoi.
Contro: I contro, come spiega questo lungo articolo uscito il mese scorso, sono numerosissimi. Spesso i likes ricevuti “in cambio” alle attenzioni del bot sembrano provenire da account finti o abbandonati. Le statistiche di un profilo che ha usato bot contengono un numero di interazioni altissimo da paesi geograficamente molto lontani, il che fa immediatamente sospettare che i risultati siano falsati.
Cosa puoi fare in alternativa: Dedicare del tempo al tuo profilo e alla tua community. Spendere qualche minuto, magari subito dopo aver pubblicato la foto, a mettere like alle foto che davvero ti piacciono sul tuo feed o sui tuoi hashtag preferiti. Scrivere commenti, pertinenti e sinceri, sotto le foto che ti interessano sul serio.
Fare parte di un pod
Come funziona: Quando ho capito cosa sono gli Instagram pods grazie a questo articolo ho realizzato che almeno una paio di volte sono stata invitata a prendervi parte (ma, senza aver capito bene a cosa servisse, ho rifiutato). Si tratta di gruppi di 15-20 instagramers, che si ritrovano in chat private o su Whatsapp. Quando una persona pubblica una foto, avvisa prontamente gli altri membri del gruppo, che corrono a tributare un like e un commento. L’obbligo morale è di reagire immediatamente, nei primi minuti dopo la pubblicazione.
Pro: Le foto, da giugno 2016, non sono più proposte dalla nostra home page in ordine cronologico, ma sulla base delle interazioni, secondo un complicato e temutissimo algoritmo (potete approfondirne il funzionamento in questo articolo di We are Social). La cosa che sappiamo meglio dell’algoritmo è che i contenuti che prendono più commenti e likes nei minuti immediatamente successivi alla pubblicazione vengono mostrati di più e più a lungo ai nostri seguaci. L’Instagram pod nasce per fare in modo che questo accada ogni volta.
Contro: Essere a disposizione dei membri dell’instagram pod a qualsiasi ora del giorno è impegnativo in termini di tempo. Inoltre, i likes e i commenti dati da una persona che si sente obbligata a farlo saranno inevitabilmente meno onesti e sinceri. Somiglieranno ai saluti frettolosi che diamo per strada alle persone con cui non vogliamo parlare perchè abbiamo fretta.
Cosa puoi fare in alternativa: L’algoritmo può sembrare impossibile da aggirare, ma secondo me ci sono dei modi per coltivare comunque un rapporto sincero e positivo con i propri amici online. Il primo è investire tempo a seguire le persone che ci interessano davvero, quando abbiamo tempo per farlo. Se la storia di qualcuno ci appassiona veramente, prima o poi andremo a controllare il suo profilo per sapere come sta, anche se Instagram non ce lo propone nella home page. La seconda cosa è fare riferimento a piccole community raccolte intorno a un tag, come il “mio” #feliceadesso. Il feed degli hashtag, a eccezione dei primi sei post “più popolari”, è strettamente cronologico, e visitandolo potrete farvi un’idea della giornata di ciascuno dei vostri amici online e addirittura conoscerne di nuovi.
Cosa ne penso io?
La mia posizione, tutto sommato, è molto semplice: i contro, per me superano i pro. Alla lista dei contro, inoltre, ne va aggiunto uno, che vale per tutti questi sistemi e probabilmente anche per quelli che verranno ideati in futuro: aumentare artificialmente i numeri fa solo “sembrare” famosi. Avere una fama artefatta, quindi non basata su stima sincera, storie interessanti, rapporti reali tra le persone, equivale per me a non averla affatto.
Se il vostro profilo Instagram vi serve per vendere un prodotto o un servizio, a maggior ragione, sarete d’accordo con me sul fatto che è meglio essere in contatto con un numero limitato di persone realmente interessate ai vostri prodotti, piuttosto che a un esercito di followers male assortiti.
Questo è tutto. Cosa ne pensate voi di bot, pods, e simili? Avete mai usato questi sistemi? Hanno funzionato? O se li avete evitati finora, qual è la ragione per cui lo avete fatto? Come sempre, se vi va, condividete la vostra esperienza con me.

Instagram-prof
Tutti abbiamo dentro delle storie stupende. Io aiuto a raccontarle con immagini e parole
Confesso che questa cosa dei bot non l’ho mai digerita, io ho 1090 follower per puzza (come si dice a Roma) ma me li sono sudati, le persone che commentano i miei post sono quelle “autentiche” e io commento i loro. Ovvio che mi piacerebbe avere tante persone che mi seguono ed apprezzano le mie foto (chi non o vorrebbe?) ma preferisco così, è tutto più umano.
E odio avere la pappa pronta, le cose mi piace guadagnarmele per merito e lavoro.
Ho aggiunto #feliceadesso al mio feed di hashtag da seguire <3
Buona giornata,
Flavia
Ciao Flavia, grazie davvero per il tuo commento. La pappa pronta tutto sommato è inutile, perchè se sei alla ricerca di amicizia e scambio, non ha senso avere amici finti. Se vendi un servizio o un prodotto, a maggior ragione non puoi venderlo a contatti che non sono reali. Sono contenta che #feliceadesso ti sia piaciuto! In che modo dici che l’hai aggiunto al tuo feed? Segui gli hashtag con qualche strumento in particolare?
Con Iconosquare posso salvare gli hashtag da seguire, è piuttosto comodo ma ha un abbonamento di 10€ al mese, sto facendo una prova di tre mesi per vedere se il mio profilo Instagram migliora come dicono se si usa questo programma.
👍😀
Sono d’accordissimo con Flavia, anche se sono meno arrabbiata forse 🙂 Ammetto di aver dato un’occhiata anche io ai vari metodi per sponsorizzarsi, ma un conto è pagare un po’ di pubblicità, un altro è mettere in moto meccanismi automatici poco sinceri. Anche io su instagram ho “pochi” followers (non supero i 400 ad oggi) però sono attivi e mi seguono davvero, nel senso che commentano e a volte repostano anche! Il meccanismo del pod non lo conoscevo, ma ha risolto uno dei miei grandissimi dubbi, ovvero come facessero certe “cerchie” a combinarsi rapidamente in post/reazione … appunto, ecco come fanno! E niente, son qua e ti leggo!
Ciao!
Ciao Elisa, sono d’accordo, pagare la pubblicità è una cosa assolutamente normale e lecita. Per mettere in discussione il sistema dei post sponsorizzati bisognerebbe ridiscutere in generale il marketing e l’advertising online e volendo tutta la società dei consumi in cui viviamo (perchè no? eheh, ma diventa complicato). I sistemi di cui parla questo articolo invece sono scorciatoie che fanno sembrare le cose semplici, ma alla fine si rivelano inutili se non addirittura dannose.
Sono contenta che tu sia qui e che mi legga, grazie davvero!
sono davvero d’accordo con te. le farse si sgamano sempre. A me capita spesso invece di andare a cercare persone di cui non vedo foto da tempo, perchè magari non siamo connesse negli stessi orari… ho relativamente pochi followers al momento, ma li conosco tutti uno per uno, e mi conoscono e mi apprezzano tutti!!! son contenta così! e sul mio blog ho un riscontro preciso!! :))) il resto non ha senso!! 🙂 grazie Marta per questo post interessante!!
Ciao Nicoletta, anch’io lo faccio spesso. Mi sono resa conto che quando per un po’ non vedo i post di una persona prima o poi mi viene in mente e corro a cercarla. Le relazioni umane sono importanti, non i conteggi di followers e like! E secondo me anche le aziende ormai se ne stanno accorgendo. ❤️ Grazie per avermi letta e un abbraccio!
Concordo con tutto quello che hai detto. ❤ Per fortuna non mi è mai passato per la testa di usare queste scorciatoie…me ne sarei pentita amaramente. Un abbraccio, bellissimo articolo 💘
Ciao cara! Mi rendo conto solo ora che i nostri blog sono “fratelli” di template! 🌸 Sono proprio contenta che tu sia d’accordo con me, non avevo dubbi! Un abbraccio grande!