Per “profilo uniforme” intendo quelle gallery in cui tutte le foto sembrano richiamarsi tra loro in un perfetto mosaico di forme, colori e sensazioni. Una vera gioia per gli occhi, come ad esempio quello di @mrsostrovia, perennemente immerso in un autunno avvolgente dal sapore retrò:
Se lo osservate un po’ capirete quali sono gli elementi che lo rendono irresistibile:
- Una palette di colori ben definita (bianco caldo, marrone, senape, colori neutri)
- Una disposizione attenta delle foto (se ci fate caso ne alterna sempre una più scura e una più chiara)
- Un’oculata scelta dei soggetti e dei materiali (non c’è niente, ad esempio, che sia di plastica: ci sono solo metallo smaltato, carta, stoffa e elementi naturali)
- Delle luci sempre simili (in questo caso soffuse, morbide, un po’ ombreggiate, proprio come in un pomeriggio d’autunno)
Colpo di fulmine
Poniamo che ci piaccia una foto scovata sulla pagina di un hashtag: visitiamo il profilo dell’autore e ci ritroviamo a valutare se cliccare o no sul fatidico pulsante “Segui”: chi è questo tizio? possiamo fidarci? Le prossime foto saranno belle come quella che ho appena visto?
Non possiamo prevedere il futuro, quindi proviamo a prendere in considerazione gli elementi che abbiamo: un’occhiata alle prime sei/nove foto, alla bio, alle copertine delle stories in evidenza. Tutto quanto, naturalmente, in poche frazioni di secondo.
Un profilo come quello qui sopra, di @aclotheshorse, ha tutte le carte in regola per spingervi a seguirlo: bio breve ma attraente, stories in evidenza ordinate, prime foto della griglia perfettamente armonizzate tra loro. Se quello di Rebecca è uno stile che vi piace (naturalmente il gusto personale rimane la prima cosa!) c’è tutto quello che serve per far scoccare la freccia di Cupido e tramutarvi in follower.
Vi rende riconoscibili
Anni fa aveva fatto notizia la scoperta che le persone, online, abbiano una soglia di attenzione inferiore a quella di un pesce rosso. In effetti, immaginatevi mentre scorrete la gallery di Instagram sul tram, di ritorno da una giornata di lavoro, stanchi e un po’ sovrappensiero. Magari vi risvegliate dal torpore quando riconoscete la foto di uno dei vostri instagramer preferiti, e allora vi fermate a leggere, mettere “mi piace”, commentare. Gli elementi che accendono la vostra attenzione sono gli stessi menzionati sopra: colori, luci, soggetti ricorrenti che vi fanno dire “ehi sì, è lui!”.
Questo è anche il motivo per cui, quando siete voi a pubblicare una foto un po’ diversa dal solito, totalizzate mediamente meno like: le persone non vi ignorano per antipatia o cattiveria, ma più probabilmente perchè non vi hanno riconosciuti.
Ma tranquilli, non è obbligatorio
Qualcuno di voi starà pensando “sì, però che noia un profilo tutto uguale”, “io voglio pubblicare quello che mi pare, seguire l’istinto”, “non vendo niente con il mio profilo, a che mi serve aumentare i follower?”. Sono tutte argomentazioni super ragionevoli! Sono assolutamente d’accordo con voi.
Darsi delle regole ha indubbiamente dei risultati, ed è una bella sfida (secondo me è perfino divertente!), ma non può diventare una gabbia nella quale ci chiudiamo da soli. Se stabilite che avere una palette definita e un profilo uniforme non fa per voi, tranquilli, è una scelta del tutto legittima. Troverete altri modi per far sì che i vostri seguaci vi riconoscano e vi apprezzino, oppure semplicemente creerete per voi stessi, preoccupandovi in minima parte degli effetti della vostra comunicazione sugli altri (è quello che fanno molti artisti!).
La bellezza non è tutto
Questa è una cosa che mi ha insegnato @benedettodemaio, il sovrano indiscusso del color ottanio: i colori che mostrate su Instagram non sono TUTTI i vostri colori, ma semplicemente quelli che decidete di mostrare lì. Se avete un profilo dai toni pastello non significa che non ci sia posto, nella vostra vita, per vestiti e accessori di colori fluo.
La vostra palette di colori e l’atmosfera del vostro profilo possono cambiare nel corso delle stagioni o della vita della vostra pagina. Il mutamento può essere graduale oppure, se vi sentite drastici, anche repentino. Nel secondo caso potrebbe essere utile avvisare il vostro pubblico, ma non è detto che sia necessario nè utile: le piccole certezze che crollano ossigenano il sangue e aprono la mente.
Il profilo uniforme è bello, aiuta le persone a seguirvi, ma è solo un punto di partenza. Se volete instaurare un rapporto positivo e duraturo con il vostro pubblico dovete fare in modo che la vostra comunicazione sia utile, che ispiri, che porti qualcosa di buono nella vita degli altri. A quel punto l’armonia della vostra gallery non sarà una frivolezza, ma un veicolo su cui far viaggiare il vostro messaggio.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate! Parliamone qui sotto o sul mio profilo Instagram!

Instagram-prof
Tutti abbiamo dentro delle storie stupende. Io aiuto a raccontarle con immagini e parole
È vero molto profili con colori uniformi sono belli, curati e appaiono “tanto carini” , facendoci venir voglia di seguirli … in realtà però tutto dipende anche dall’oggetto delle foto … i vestiti, x esempio appariranno tutti simili … io, che ho una pagina ig in cui posto i miei vestiti, ho scelto di lasciare i colori naturali, senza filtri… questo perché la scelta del colore l’ho fatta quando ho scelto il vestito :)) quindi desidero che si veda proprio il suo colore … accessori, oggetti e sfondi sono tutti scelti per armonizzare con gli abiti, il che è proprio l’obiettivo della mia pagina: creare l’eleganza partendo dal vestito…. diciamo quindi che la scelta dei colori io la faccio nella realtà, piuttosto che nell’editing…. non credo cambierò mai questo sistema perché è quello che caratterizza la mia pagina ….e credo che renda anche le mie foto comunque riconoscibili ….. più attenzione devo fare invece alle forme e alle geometrie delle foto vicine , cosa che non mi viene automatica , come invece la scelta dei colori :))))
Scegliere il colore dei soggetti è un ottimo sistema, lo faccio sempre anch’io! Mi piace il tuo proposito di prestare attenzione alle forme e alle geometrie, spesso appagano l’occhio quanto dei colori armonici e curati 🙂
Ciao Marta!
Mi sono soffermata a leggere questo articoloin qunato molto interessata. Inmerito a tutto ciò sto cercando anche io di rendere la mia pagina ig più appetibile sopratutto con il discorso cromatico e di stile .Mi resta piuttosto difficile nonostante passo le ora a capire come e quando pubblicare una foto piuttosto che un’altra,ma puntualmente fallisco miserabilmente 🙂
Ciao Marta!
ottimo post, concordo su tutto… sicuramente un profilo “coloricamente accattivante” e coerente, mi fa subito venir voglia di schiacciare il tasto “segui”.
Ti chiedo un piccolo aiuto/consiglio, secondo te se il proprio profilo IG non riesce a trovare uno sbocco in questa armonia di cromie, se ci si continua d incastrare, perdonami il termine su se stessi, è profiquo chiudere questo profilo e crearne uno nuovo?
(tasto dolente… essendo ovviamente molto affezzionati al proprio IG)
Parlo di un profilo di illustrazioni, forse ancora più difficile da gestire, coloricamente parlando. Grazie mille
Ciao Francesca, non è necessario chiudere il profilo, puoi cominciare a pubblicare post armonici da ora in poi, e magari archiviare i post che ti sembra che “stonino” di più tra quelli vecchi. Ti consiglio di provare a visualizzare un’anteprima del profilo con l’applicazione Preview, così potrai provare in anticipo come accostare i post tra loro. 🙂
Ciao Marta ti seguo da molto ormai, e non so perché leggo questo articolo solo oggi. Io sono una makeup artist e la difficoltà di creare armonia nel mio feed sorge alla base di quel che faccio, lavorando con i colori, dovendo esprimere attraverso il colore difficilmente riesco a mantenere una palette stabile. Sto provando a dare un cadenza alternata di oggetti e selfie in tema, se hai altri consigli sono ben accetti!
Giada – Followthemakeupartist
Ciao Giada, l’alternanza di due tipi di foto, a scacchiera, è un ottimo modo per creare uniformità. L’armonia non è composta solo di colori, ma anche di alternanza di forme e di spazi vuoti e pieni. 🙂