Luglio 2012. Una me senza laurea, senza lavoro e o Luglio 2012. Una me senza laurea, senza lavoro e ovviamente senza figli scende dalla macchina con le gambe traballanti dopo una salita tortuosa. In piazza c’è un capannello di persone e un uomo, che poi conoscerò come Massimo Zacchi, urla “tu, vieni a ballare il Manfrone!”. “Ma io non sono capace”, grido in risposta. “Tranquilla, è il ballo più facile di tutta la valle del Savena!”.
E così il primo anello della catena si è agganciato in un punto intermedio tra il mio stomaco, i polmoni e il cuore. Lo stesso in cui si perde lo sguardo, ho imparato poi, quando danzi con qualcuno (mai guardare gli occhi, meno che mai i piedi!) e il tuo corpo si fa parola.
I balli di Monghidoro, a differenza di molti, non hanno passi prestabiliti. Solo intenzioni, direzioni, movimento dettato dal dialogo inestricabile tra chi suona e chi danza. Niente domande, pochi virtuosismi, ma un’attenzione serena e profonda, senza giudizio.
Quel punto lì, appena sotto il diaframma, è anche quello che si spalanca quando intrecci la voce con quella degli altri. Perché il fatto è che quasi sempre, dopo le danze, qualcuno inizia a cantare. Chi c’è stato sa bene che a quel punto, il bello è appena cominciato, e si sorprende presto a pregare che l’alba guastafeste non arrivi mai.

Luglio 2022. Stavolta, dopo 400 chilometri, scendiamo dalla macchina in tre: io, Dario, e un Lucio di appena due anni. 
Non so far altro che un elenco di cose che voglio tenermi strette di questi tre giorni di festival:
Il telefono dimenticato in borsa, che tanto i ricordi veri si assorbono con la pelle.
Lucio che ondeggia la testa sulla musica o che dorme sereno nella confusione.
La percezione di fare qualcosa di frivolo eppure tremendamente importante. 
Tirare tardi insieme, per aspettare il tramonto. 
Ballare, mangiare, cantare con il nostro bambino appoggiato addosso. 
Certi volti, certi sorrisi, certi occhi che un po’ ti vedono dentro. 
Il sospetto che si potrebbe rinunciare a tutta la musica del mondo per questa musica qui. Sapere che torneremo a casa sentendoci inevitabilmente diversi. 
Quella catena agganciata alla pancia che tira, e che tiri pure, che non c’è lontananza, nostalgia o pandemia che la possa spezzare.
Due anni fa sei arrivato qui. Luce di nome e di fa Due anni fa sei arrivato qui. Luce di nome e di fatto, potenza esplosiva, musica che sovrasta il rumore. Così piccolo eppure già capace di buttare in aria i piani, sconvolgere le consuetudini, spostare l’asse dell’esistenza per sempre.
Quanti inciampi nel tentare i passi di questa danza, che inganna e muta ritmo proprio quando credi di averla capita. E che spettacolo, Lucio mio, ballare con te 🎵
#feliceadesso #amosenzamisura
Noi millennial siamo tutti messi così. Ci sentiam Noi millennial siamo tutti messi così. Ci sentiamo insicuri, andiamo dallo psicologo, abbiamo la sensazione che ci sia stato promesso qualcosa che poi ci è stato negato. Ed è così, perché il mondo in cui sono cresciuti i nostri genitori, quello del boom economico, degli ideali del ‘68, della fiducia assoluta nel futuro, dell’emancipazione attraverso la lotta politica… non esiste più.
“Studia e farai tutto quello che vuoi”, è un mantra che ha funzionato (forse) per loro, ma nel nuovo millennio è sfumato. Così ora ci arrabattiamo, giostrandoci tra la nostra immagine pubblica sui social, l’attivismo online, i coach che ci dicono “se lo vuoi puoi” e la realtà dei fatti che è spesso molto meno generosa. Anche il mito del posto fisso è andato in fumo da tempo, perché è vero, potrebbe far comodo, ma ormai l’idea di rimanere 40 anni seduti sulla stessa sedia ci pare una trappola anziché un privilegio. 
E nonostante tutto inventiamo lavori, creiamo storie, cresciamo bambini, mettiamo insieme famiglie decisamente meno tradizionali di quella in cui siamo cresciuti. Se i nostri genitori ci hanno lasciato qualche ricchezza ne siamo grati, ma ci sentiamo un po’ in colpa. Se invece non abbiamo le spalle coperte, la nostra vita è una continua sequela di compromessi. 
Siamo la generazione che ha scoperto l’importanza di accogliere i sentimenti, ma non ci siamo allenati da piccoli, e ora ci manca il respiro ad ogni salita. Tra yoga, psicoterapia, meditazione, passeggiate, letture, digital detox, “me time”, cerchiamo disordinatamente noi stessi. E ci troviamo, ma a pezzettini, e la vita spesso non ci lascia il tempo di ricomporre il puzzle. 
Non c’è una morale dietro a questa storia, davvero. Solo ricordiamoci, quando ci riconosciamo tra maglie di qualche rete, di dedicarci uno sguardo solidale, senza giudizio, e un sorriso affettuoso ai nostri reciproci tasselli mancanti.
#hounastoriaperte
Le api solitarie non fanno miele nè alveari. Poss Le api solitarie non fanno miele nè alveari. Possono apparire “inutili” nell’ottica a cui l’umanità è abituata a ragionare, ma sono invece fondamentali per la tutela dell’ambiente e della biodiversità. 
🐝
All’evento organizzato da @fiskars mercoledì scorso l’apicoltore Tiziano Conalbi ci ha spiegato che, nonostante vivano sole o in piccole comunità, le api solitarie possono essere ospitate in apposite casette con piccoli antri e tubicini (non fanno alveari, ma nidi come molti altri insetti) e naturalmente nutrite con fiori nettariferi e un piatto pieno d’acqua con sassolini su cui posarsi.
🐝
Il terrazzo della futura casa-zucca promette che si metterà al servizio di questi minuscoli, preziosi animali 💛
#savethebees adv per #fiskars #feliceadesso #ecologesti #giornatamondialedelleapi #worldbeeday 
Grazie @fiskars e @greenmedialab per l’invito 🙏🏻
Quando una regola che ci siamo imposti ci soffoca, Quando una regola che ci siamo imposti ci soffoca, è il momento di cambiarla. Se non ne possiamo più di fotoritocco, grafica e palette, possiamo puntare sui video, sui testi, sulla nostra abilità nel far ridere/disegnare/cantare cover di canzoni famose… vale tutto! 🙃

Allo stesso modo, se invece ordine e coerenza estatica ci fanno sentire bene, non c’è motivo di abbandonarli, anche se qualcuno dice che “non vanno più di moda” 🌸

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! Ditemelo, se vi va, nei commenti ⬇️

E se conoscete persone con l’ansia di avere una gallery disordinata, condividete questo reel con loro 🙈
E se poi se ne accorge? E comunque un po’ mi pia E se poi se ne accorge? E comunque un po’ mi piace guardare cosa fa. 
Lo so, seguire qualcuno che ci innervosisce può essere anche una sorta di “guilty pleasure”. Facciamo in modo di relegarlo in una parte minima del nostro tempo, e di usare i momenti in cui siamo online in maniera positiva e arricchente. 🌸 #instagramcoach #comunicazione #salutementale
Copiare non solo è giusto, ma è utile e fondamen Copiare non solo è giusto, ma è utile e fondamentale per imparare a padroneggiare un linguaggio. I diffusissimi trend video che  imperversano adesso su Instagram possono essere usati come ottimi strumenti creativi. Quindi il mio consiglio è: ritagliatevi il tempo per guardare un bel po’ di reel, salvate quelli nelle vostre corde e poi abbandonate i timori e provate a realizzare la vostra versione. Poi rifatelo, e rifatelo ancora, anche se non siete subito soddisfatti del risultato. 

Ogni tappa vi aiuterà a osservare, inquadrare e mettere a fuoco nuove competenze e a scoprire modi inediti per raccontarvi. #instagramcoach #raccontarsionline
Non so se la bellezza ci salverà, ma è un buon b Non so se la bellezza ci salverà, ma è un buon balsamo per il cuore 🌸
#escilaprimavera #fiorineifiori #feliceadesso
EDIT: il carattere con cui funziona ora è il prim EDIT: il carattere con cui funziona ora è il primo a sinistra.

Il secondo metodo è il mio preferito, perché la foto traspare meglio e le scritte sono comunque molto evidenti ✨
Io sto usando moltissimo questo sistema per la rassegna giornaliera #ancheoggigrazie ideata da @chiademasi, a cui vi consiglio di aderire! Concentrarmi sulle piccole gratitudini mi sta aiutando a superare un po’ il blocco creativo dovuto alle notizie terribili che arrivano dal mondo, alla stanchezza per gli estenuanti malanni invernali, alla sensazione di essere sopraffatta dalle emozioni.
Vi auguro un weekend di bellezza 🌈 #instagramcoach
Zucca, dove sei finita? Sono bloccata, imbottiglia Zucca, dove sei finita? Sono bloccata, imbottigliata e travolta da:

- Tre settimane di degenza Covid + tampone negativo di tutti per rientro al nido + un paio di giorni di asilo chiuso, cioè sostanzialmente un mese senza lavorare
- Lo scoppio della guerra in Ucraina che mi rende letteralmente doloroso frequentare i social network
- Un’altra settimana, quella in corso, di influenza “normale” per Lucio e per il suo papà, che non vuole passare (prenderà anche me?)
- Il lavoro arretrato di un mese che incombe, consulenze spostate e scadenze mancate, impossibilità totale di fare programmi

So che probabilmente sto descrivendo la situazione in cui si trovano moltissime e moltissimi di voi. 
È interessante che all’indomani della giornata internazionale della donna io sia qui, affondata sul divano con un bambino sul petto a domandarmi: che faccio, mi giustifico per scadenze mancate e lavoro non svolto tirando in ballo mio figlio che sta male? Oppure è meglio non fornire spiegazioni e limitarmi a chiedere scusa? 🙄
Anni fa, quando non ero ancora madre, ho provato a discolparmi per un errore dicendo “mi dispiace, è che ho troppe cose da fare”, e mi è stato risposto, letteralmente “questa è una presa per il c**o, tutti abbiamo troppe cose da fare”. Quel giorno ho pianto di rabbia e vergogna per ore e da allora, onestamente, ho smesso di aspettarmi dagli altri una risposta empatica. Voi cosa fate in queste situazioni? 
#raccontatimamma #amosenzamisura
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Marta Pavia

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contest · 30/11/2017

#gioiedinatale: un calendario dell’avvento su Instagram

Mia mamma ai primi dicembre mi ha sempre procurato due cose fondamentali: la porporina (oggi volgarmente chiamata “glitter”) e un calendario dell’avvento, di quelli con le finestre di cartone e un minuscolo cioccolatino per ogni giorno dal primo alla vigilia (più uno leggermente più grande per il giorno di Natale).

Ecco, io credo che stare online serva anche e soprattutto a condividere momenti di serenità, apparentemente insignificanti ma in verità preziosi, come ognuno di quei cioccolatini piccolissimi.

Come funziona?

Si pubblica una foto al giorno dall’1 al 25. Qui sotto trovate un elenco di temi (o meglio degli hashtag) da usare come spunto. La foto sarà il vostro dolcetto giornaliero, ma il vero regalo è la creatività, che ogni giorno donerete a voi stessi e allo stesso tempo dedicherete agli altri.

#gioiedinatale 2017_giusto.png

Perchè degli hashtag?

Gli hashtag, come spiegavo in uno dei primi post di questo blog, servono a raggruppare dei contenuti e sono utilissimi come fonte di ispirazione e come luogo di scambio di contatti e idee.

Per il contest di quest’anno ho scelto solo hashtag che avevo già consigliato nei miei post precedenti sugli hashtag del mese (più un paio di special guests), un po’ per regalarci un’altra occasione di vederli all’opera (sono tutti stupendi!) e un po’ perchè può essere un utile ripasso (ecco che esce fuori la prof che è in me).

Ogni giorno, sulle mie instagram stories, troverete una breve descrizione del tag del giorno, ma per essere sicura che abbiate tutte le informazioni necessarie per sfogare la vostra creatività li descrivo uno ad uno anche qui sotto, con i link agli articoli in cui se ne è parlato in origine.

Per le altre info sul funzionamento del contest saltate in fondo al post!

1. #felicedicembre
Hashtag coniato da @lagonzi per condividere ogni mese piccoli momenti di serenità. Il progetto continua per tutti i mesi dell’anno: #felicegennaio, #felicefebbraio, ecc…Se n’è parlato qui.

2. #homeisacupoftea
Hashtag creato da @meandorla a partire da una graphic novel di Candace Rose Rardon, che sostiene che c’è uno strettissimo rapporto tra il tè e il concetto di casa. Come darle torto? Se n’è parlato qui.

3. #allyoucantexture
Hashtag di @unacarlotta, blogger e interior designer. Serve per immortalare le texture e i pattern che ci circondano ogni giorno (una teglia di biscotti, la trama dei maglioni, una cassa di arance…). Se n’è parlato qui.

4. #storieinviaggio
Hashtag nato dalla creatività di @jugiemme. Riguarda il concetto di viaggio, anche in senso metaforico. Perfetto per immortalare l’inizio della settimana o per rispolverare gli scatti delle nostre avventure estive. Se n’è parlato qui.

5. #ofsimplethings
Hashtag creato dall’instagramer inglese @humphreyandgrace. Dedicato alla bellezza cose semplici: un rametto di pino, una foglia ricoperta di brina, la lana bianca di un maglione. Se n’è parlato qui.

6. #mymagicalmorning
Hashtag creato dall’instagramer scandinava @elvirasstory. Perfetto per cercare un po’ di fascino nordico e invernale nella luce del mattino che filtra dalla finestra o nel vapore che sale dalla nostra tazza di tè.
Se n’è parlato qui.

7. #vivodiparticolari
Hashtag coniato da @sandra_milillo per ricordarci di cercare la bellezza nei particolari che ci circondano. Vale tutto: maniglie, macchie di caffè sul tavolo, muri scrostati, biglietti d’amore, luci alle finestre, ecc…
Se n’è parlato qui.

8. #a_sill_life
Hashtag coniato da @simpleandseason che letteralmente vuol dire “vita da davanzale”. Il davanzale è un set fotografico perfetto per ritrarre piantine e tazze fumanti, ma anche libri, coperte, amici a due e quattro zampe…
Se n’è parlato qui.

9. #straightfacade
Letteralmente vuol dire “facciata dritta” e serve ad immortalare palazzi e altre bellezze architettoniche. Perfetto se state sfruttando il weekend lungo per un viaggetto o per fare i turisti nella vostra città. Se n’è parlato qui.

10. #seekinspirecreate
Lanciato dalla rivista inglese @91magazine è un hashtag dedicato alla scoperta e alla creatività in tutte le sue forme. Sì ai fiorellini invernali, ai giocattoli di legno, ai boschi di abeti e alle decorazioni natalizie. Se n’è parlato qui.

11. #creativityinmybreakfast
Hashtag nato dalla creatività di @antonellasonnessa e dedicato alle colazioni creative. Mi aspetto un tripudio di biscotti, mandarini, lucine, omini di pan di zenzero, tè di natale, torte, cioccolata calda con panna (invitatemi!)… Se n’è parlato qui.

12. #naturally_imperfect
Questo tag è stato coniato da @owl_emma ed è ispirato all’estetica giapponese del wabi sabi, che celebra la bellezza imperfetta ed effimera delle cose. Perfetto per elementi naturali come pigne e rametti o per le tazze (o le palline di natale!) vintage e un po’ sbeccate. Se n’è parlato qui.

13. #moodofmywindow
Hashtag coniato dall’instagramer norvegese @earlymorningheart, dedicato a finestre e davanzali di tutti i tipi. Utilissimo per ritrarre paesaggi invernali dietro a vetri appannati o illuminati a festa. Se n’è parlato qui.

14. #theslowdowncollective
Questo tag, inventato da @thegelfis, ci ricorda l’importanza di fermarci ad osservare la bellezza che ci circonda. L’inverno non è forse il momento ideale per rallentare il ritmo? Se n’è parlato qui.

15. #fridayfacelessportrait
Creato da @lapinblu, questo adorabile tag serve a raccogliere ritratti e autoritratti senza faccia. Si tratta di foto molto poetiche, che spesso colgono l’essenza della persona più di quanto non sembri possibile. Se n’è parlato qui.

16. #terrerare
Questo hashtag è stato creato da @beniculturali3.0 ed è perfetto per immortalare il luogo meraviglioso in cui vivete, o l’ultima meta dei vostri viaggi in Italia. Se n’è parlato qui.

17. #tv_neatly
Simile all’hashtag #thingsorganizedneatly, ma più a misura d’uomo, questo tag serve per raccogliere scatti di oggetti organizzati ordinatamente. Che ne dite di sperimentare questo stile con teglie di biscotti e decorazioni natalizie? Se n’è parlato qui.

18. #pastelloso
Nato dalla grande creatività di @val_ina, questo tag raccoglie meravigliosi scatti minimal dai colori pastello. Oggi vi invito a mettere da parte gli intensi rossi e dorati natalizi e dedicarvi a tinte chiare e colori tenui. Se n’è parlato qui.

19. #lemiecolazionisuig
Hashtag coniato da @alebuba, instagramer dall’animo gentile e molto amante delle colazioni. Voglio vedere caffè, latte, panettone e biscotti e tutto ciò che addolcisce il vostro buongiorno. Se n’è parlato qui.

20. #caughtflowerhanded
Letteralmente “beccato con i fiori nel sacco”, questo hashtag è nato dalle menti di @rachelandhercoffee e @just_another_instamum. Ancora una volta vi invito a tirare fuori pigne, abeti, vischio, bacche e rametti e dare sfogo alla vostra creatività. Se n’è parlato qui.

21. #bookishhygge
Questo hashtag è stato inventato da @abookishbaker, un’instagramer inglese molto appassionata di carta stampata. Raccoglie foto che uniscono i libri al concetto danese di “hygge”, che è la sensazione di sentirsi sereni e al sicuro nella propria quotidianità. Riuscite a immaginare qualcosa di più bello? Se n’è parlato qui.

22. #floralfridaycompetition
Frutto della raffinata creatività di @emilyquinton, questo hashtag riguarda composizioni floreali di ogni tipo. Pronti a sfoderare rami di abete e stelle di natale? Se n’è parlato qui.

23. #winter4igers
La community @4igers è stata fondata da @eziomrlifestyle e propone un hashtag a tema per ogni stagione. Pronti a invadere il feed con foto dalla perfetta atmosfera invernale? Se n’è parlato qui.

24. #fotointavola
Ecco la prima new entry di questo contest. Non ho mai citato sul blog questo bellissimo hashtag coniato da @valefatina, e non riesco a immaginare un momento migliore per farlo. Si parla di cibo, festa e tavole imbandite. Esiste qualcosa di più bello?

25. #mywhitechristmas
Seconda e ultima novità, questo tag è stato coniato da un negozio londinese, @thewhitecompany, che un anno fa ha lanciato questo hashtag dedicato a raffinatissime foto natalizie in total white. Mi è sembrato perfetto per chiudere in bellezza questa avventura.

Bello, come si partecipa?

Per partecipare è sufficiente ricondividere l’immagine con i temi su Instagram (anche solo per qualche giorno) invitando i propri amici ad unirsi.

Poi potete cominciare a condividere i vostri scatti usando il tag del giorno insieme al tag #gioiedinatale (quest’ultimo è importantissimo, perchè è quello che userò per scorrere la gallery e selezionare le potenziali foto vincitrici).

Non è obbligatorio pubblicare una foto tutti i giorni, ma provarci è una bella sfida con se stessi.

Non è necessario avere il profilo pubblico, ma se avete un profilo privato tutti i partecipanti che non sono vostri amici non potranno vedere le vostre foto (me compresa!).

Si possono usare anche foto scattate mesi prima, se sono adatte al tema del giorno, l’importante è non “barare” e usare solo foto proprie.

Se non avete iniziato il primo dicembre, perchè l’avete scoperto dopo, meglio tardi che mai! Siete assolutamente i benvenuti.

E cosa si vince?

Ogni sei giorni ripubblicherò un collage con le foto che più mi hanno emozionata e alla fine di tutto per qualcuno ci sarà un bellissimo premio offerto da @creativelampshades (per ora non posso dirvi di più, ma presto vi svelerò qualcosa).

Ma la cosa più bella, per me e spero anche per voi, sarà la gioia di condividere immagini, parole e storie aspettando insieme la notte più magica dell’anno.

Download

In questa cartella Dropbox trovate l’immagine da condividere su Instagram in versione quadrata (per il profilo) e in versione rettangolare (per le stories). 🙂

Se avete domande o osservazioni, come sempre, scrivetemi qui o su Instagram!
ritratto marta pavia
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Tutti abbiamo dentro delle storie stupende. Io aiuto a raccontarle con immagini e parole

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Reader Interactions

Comments

  1. interno storie says

    02/12/2017 at 17:00

    Fai sempre un ottimo lavoro.

    Rispondi

Trackbacks

  1. #gioiedinatale, un grosso grazie (e un vincitore! – Marta Pavia ha detto:
    06/01/2018 alle 15:07

    […] concorso #gioiedinatale è finito, e come ogni anno è stato per me un bellissimo tour de force: svegliarmi ogni mattina […]

    Rispondi
  2. Gli hashtag di gennaio – Marta Pavia ha detto:
    09/01/2018 alle 15:18

    […] con questo tag. È iniziato tutto con un’interessante coincidenza: il giorno che ho lanciato il contest di Natale una persona mi ha scritto “grazie per questi esercizi di bellezza”. Questa […]

    Rispondi
  3. Gli hashtag di aprile – Marta Pavia ha detto:
    09/04/2018 alle 13:13

    […] dire di @segui_le_briciole? Vi ho già parlato di lei in un articolo di gennaio perchè ha vinto il contest #gioiedinatale (a proposito, mentre lo scrivevo mi è venuta un’irrazionale voglia di lucine colorate e […]

    Rispondi
  4. Gli hashtag di settembre – Marta Pavia ha detto:
    14/09/2018 alle 14:49

    […] Ho scoperto questo hashtag per caso vagando su Instagram e me ne sono innamorata. L’ha coniato un‘instagramer inglese che si chiama @littlefamilylondon, che dedica le sue energie creative alla fotografia floreale. Andrea padroneggia però alla perfezione anche l’arte dei selfie per timidi, già celebrata da numerosi hashtag che adoro, come #fridayfacelessportrait di @lapinblu (che era anche uno degli hashtag del contest natalizio 2017). […]

    Rispondi
  5. Gli hashtag dell’autunno – Marta Pavia ha detto:
    27/10/2018 alle 16:08

    […] Qualcuno di voi forse già lo sa: a dicembre, come ogni anno, torneranno ancora una volta le #gioiedinatale. […]

    Rispondi
  6. #gioiedinatale 2018: un calendario dell’avvento fatto per creare – Marta Pavia ha detto:
    30/11/2018 alle 11:26

    […] ho parlato in un post dell’anno scorso e a dire la verità l’avevo già inserito nella passata edizione del contest, ma lo trovo troppo bello per farne a meno. Ne ho parlato […]

    Rispondi

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