Lo ammetto, quest’anno gennaio mi ha presa un po’ alla sprovvista. Le temperature sono ancora basse, il sole continua a tramontare alle cinque e il mio corpo non è ancora pronto a rincorrere l’illusione del disgelo. È decisamente più propenso, devo dire, ad arrotolarsi sul divano, dentro a una coperta di pile, e a mangiucchiare taralli ignorando le briciole che rotolano sul parquet.
Il contest #gioiedinatale è stato semplicemente stupendo, mi sono commossa ogni giorno di fronte alla profondità delle vostre parole, alla bellezza delle vostre foto, al senso di comunità che sentivo ogni volta che leggevo, sotto i vostri post, i commenti degli altri partecipanti. Come ogni anno, dopo il calendario dell’avvento fotografico, la mia creatività è partita per qualche località remota, dalla quale tornerà, lo so, solo quando smetterò di aspettarla con impazienza.
Tra pochi giorni, intanto, percorrerò anch’io un migliaio di chilometri, per raggiugere il Sikend, ovvero il weekend degli imprenditori creativi, organizzato a Palermo dall’agenzia Creative box. Terrò un corso su Instagram e delle consulenze individuali, e naturalmente sono felice, impaziente, e anche un po’ spaventata. Mi conforta molto sapere che in qualche modo, attraverso lo schermo dello smartphone, potrò portare con me tutti voi (ci pensate, in effetti, che magia?).
Ma bando alle ciance, perché è venuto il momento degli hashtag di gennaio, scelti appositamente per assecondare la pigrizia di inizio anno, iniziando a punzecchiare, delicatamente, la creatività.
#ilmioritmolento
Amo questo hashtag, lo uso da anni, e mi sono stupita quando mi sono resa conto di non averne mai parlato qui sul blog. È opera di @giuliapratelli e @elenamariacito, due donne dal cuore delicato e dal talento sorprendente. Giulia è una cantautrice, e se non l’avete mai ascoltata dovete ossessionarvi anche voi con il suo ultimo album, “Tutto bene”, che io ascolto in loop ormai da mesi, e attendere impazienti con me l’uscita imminente dei suoi nuovi lavori. Elena, invece, è una fotografa, ma anche una pasticciera, ma anche una studentessa di marketing, insomma un intero universo creativo raccolto nel corpo una venticinquenne. Su Instagram prepara favolose @tortecoifiori, tiene dei workshop e organizza piccoli concerti con cantautori indipendenti.
L’hashtag #ilmioritmolento è nato con l’idea di dare un ritmo meno serrato alla fruizione dei post, svincolandoci dall’algoritmo di Instagram e riscoprendo il piacere di scorrere la gallery di un hashtag perdendoci nelle vite degli altri.
Il primo compito del mese, quindi, non è solo usare quest’hashtag sotto le vostre foto, ma scorrere la gallery alla ricerca di immagini e storie che nutrono gli occhi e il cuore.
Ecco qualche scatto tratto da #ilmioritmolento:
#polveredipoesia
Quest’hashtag è di Roberta @mininainlove, che sul suo profilo si definisce “coltivatrice di sogni” (definizione azzeccatissima). Spesso dire delle persone che sono “dolci” pare una definizione vuota, un po’ forzata. E invece in questo caso no, è tutto vero: Roberta ha il sapore zuccherino del miele, la consistenza leggera della farina, i colori del bosco stupendo in cui vive. Come se non bastasse, è un’artigiana super creativa. Qui vi lascio qualche foto dal suo profilo:
L’hashtag è un inno alla sinestesia, cioè all’energia creativa sprigionata dall’incontro di diverse sfere sensoriali ed emozioni. Roberta lo descrive con la frase “vedo suoni e sento colori”, che già di per sè è bellissima.
Quest’hashtag ci aiuterà a rendere Instagram un occasione per unire sensi ed emozioni, per imparare a sentire con gli occhi e a fotografare col cuore.
Ecco qualche foto tratta da #polveredipoesia:
#piantasperanza
I telegiornali, in questi giorni, fanno paura. La mia fonte di ansia più recente sono gli incendi in Australia, che stanno distruggendo interi ecosistemi. In un interessante articolo sul Post, che vi invito a leggere, c’è anche la risposta alla domanda più impellente, cioè “Cosa possiamo fare?”. L’autore, Giorgio Vacchiano, risponde:
Ridurre le nostre emissioni con comportamenti collettivi e ad alto impatto. Sforzarci di vedere l’impronta del climate change e delle nostre produzioni e (soprattutto) dei nostri consumi in quello che sta succedendo. Il problema più grande che abbiamo è questo.
Vi ho già parlato, qualche mese fa, dell’hashtag #ecologesti lanciato da @il_giardino_di_Chiara, e potete capire perchè l’hashtag qui sopra ha risuonato nel mio cuore con particolare forza in questi giorni. #piantasperanza è un’idea di Paolo di @filosofia_vegetale. Paolo è un giardiniere, ma non si limita a insegnare a rinvasare e a curare fiori, ama indagare e alimentare il rapporto tra l’uomo e le piante. Trovate il tutto spiegato molto bene in questo suo post:
In un mondo in cui piantare alberi è una delle poche risorse che abbiamo per prenderci cura della terra, osservare la natura che ci circonda, fotografarla, condividerla con gli altri è un gesto a suo modo rivoluzionario.
Qui sotto, invece, qualche foto tratta dall’hashtag #piantasperanza:
Concludo segnalandovi la bellissima raccolta fondi lanciata da Chiara @machedavvero il cui obiettivo è raccogliere fondi per piantare, quando sarà il momento, nuovi alberi, proprio nei territori devastati dagli incendi.
Con gli hashtag di questo mese è tutto, come sempre vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate, qui oppure su Instagram. Vi ricordo di usare gli hashtag con attenzione, controllando sempre che siano correlati al contenuto della foto (copiarli e incollarli in massa senza rileggerli non funziona). Vi raccomando, come sempre, di usare anche l’hashtag #feliceadesso, che è quello che scorro più spesso quando ho voglia di prendermi un tè virtuale con voi.

Instagram-prof
Tutti abbiamo dentro delle storie stupende. Io aiuto a raccontarle con immagini e parole
Proprio oggi, cercando gli hashtag giusti mi sono accorto di come molti account siano poco curati in questo. I pri due da hashtag da te suggeriti mi sembrano preziosi, lo userò. #piantadperanza è buono ma occhio ai gretini e a tutte le bufale sui cambiamenti climatici. Le immissioni di anidride carbonica non influiscono sul clima, come riportano gli scienziati seri e non una ragazzina con una serie di lobby economico-politiche alle spalle.
#felice adesso mi piace molto e lo uso sempre!
in bocca al lupo per i tuoi futuri corsi
un abbraccio
Anna